Lo skimboarding è una disciplina ibrida tra surf e skateboard, in cui l’atleta corre da riva e lancia una tavola sottile e piatta sull’acqua bassa (wash o shore break), salendoci sopra per planare o raggiungere un’onda da cavalcare.
Elementi tecnici fondamentali:
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Run-up: corsa iniziale per generare velocità, seguita dal rilascio della tavola e dal salto sopra di essa in equilibrio.
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Planata sul bagnasciuga: richiede ottima tecnica di distribuzione del peso e postura avanzata per evitare affondamento o perdita di equilibrio.
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Wave ride: nella variante wave skimboarding, l’atleta raggiunge un’onda in shore break e la cavalca come nel surf, eseguendo manovre come cutback, aerial e wrap.
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Flatland tricks: nello street skimboard (su superfici piatte), si eseguono manovre simili allo skateboarding: ollie, shove-it, spin, flip, ecc.
Attrezzatura:
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Tavola da skimboard: piatta, senza pinne, con shape simile a un piccolo fish; può essere in legno (per principianti/flatland) o in fibra di vetro/carbonio (per onde).
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Wax o grip pad: per migliorare l’aderenza del piede sulla tavola.
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Muta o rashguard: in base alla temperatura dell’acqua e al tipo di superficie.
Requisiti:
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Rapidità di reazione, coordinazione motoria e agilità sono fondamentali, così come precisione nella fase di drop (salita sulla tavola) e lettura della battigia.