Prone Paddleboard
Il prone paddleboard è una disciplina sportiva di endurance che prevede la propulsione di una tavola rigida utilizzando esclusivamente le braccia, con l’atleta in posizione prona (sdraiato) o inginocchiata. Non si utilizzano pagaie: il movimento avviene tramite paddling alternato, sfruttando la forza muscolare degli arti superiori e il core per la stabilità e la direzione.
Elementi tecnici fondamentali:
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Posizione prone: il paddler è disteso sulla tavola, alternando le bracciate (simili al crawl) per generare spinta.
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Posizione kneeling: l’atleta si inginocchia per aumentare la leva e la potenza della pagaiata, specialmente in tratti di velocità o recupero.
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Catch, pull, release: fasi della bracciata, che richiedono tecnica fluida ed efficiente per massimizzare la propulsione e minimizzare la fatica.
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Navigazione: fondamentale la capacità di seguire traiettorie ottimali, sfruttare le correnti e leggere le condizioni del mare.
Tavole e materiali:
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Le tavole da prone paddleboard sono generalmente costruite in carbonio o fibra di vetro, con lunghezze standard da 12 piedi (classe Stock) o 14 piedi e oltre (classe Unlimited).
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La scelta della tavola dipende da distanza, condizioni marine (piatto, chop, swell) e caratteristiche fisiche dell’atleta.
Componenti ambientali e tattici:
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Condizioni marine: il prone paddle richiede abilità di adattamento a onde, correnti, vento e maree.
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Lettura del percorso: in gare oceaniche o di lunga distanza (es. Molokai 2 Oahu), la strategia è determinante.
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Resistenza e tecnica: sport ad alta intensità aerobica, con una componente tecnica molto raffinata nel mantenere la velocità su lunga distanza.
Il prone paddleboard è utilizzato anche come mezzo di salvataggio e ha radici storiche nelle traversate oceaniche e nel surf lifesaving.
È uno sport che richiede efficienza biomeccanica, resilienza mentale e ottima preparazione fisica.




