Pubblicato: 28 Aprile 2015

IL RADUNO THAILANDESE DEL CABLE WAKE: UN ALLENAMENTO DA 10 & LODE

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tn 4GIL0227 Alberto della BeffaE’ terminato alcuni giorni fa il raduno della disciplina Cable Wake tenuto in Thailandia (durata, 2 settimane, circa), nei pressi di Bangkok e organizzato dal tecnico nazionale della disciplina Cable Wake, Alberto della Beffa.

“E’ stato il secondo raduno ufficiale della squadra presso il Thai Wake Park, vicino a Bangkok, i convocati, Riccardo De Tollis, Carlo Orlando, Luca Polidoro, Maurizio Marassi e Flavio Pederzani, hanno reagito splendidamente, questo raduno è stato un successo.”

E’ molto soddisfatto il tecnico/atleta Alberto Della Beffa, il suo importante progetto di allenamenti si sta svolgendo secondo i programmi e i risultati vanno oltre le aspettative. “Non c’è paragone con il consueto raduno di inizio stagione che si tiene da noi annualmente”, racconta Della Beffa, “ occorrono 2/3 giorni prima di riprendersi e riconquistare, forse,  il livello lasciato a fine stagione estiva, mentre noi adesso partiamo in  vantaggio. E  poi la situazione generale del Thai Wake Park è perfetta, ci si allena tutto il giorno, e anche di sera, si può girare fino a mezzanotte. L’impianto ha un’ottima trazione; in acqua ci sono ben 16 ostacoli, alcune strutture sono molto tecniche e parecchio difficili.”. Alberto della Beffa continua con il resoconto: “L’ambiente è forse la variabile più significativa, nel senso della frequentazione, il Thai Wake Park è frequentato dai rider più forti al mondo, tedeschi, russi, inglesi …. Noi ci siamo allenati con il campione tedesco Dominik Guehrs, con il fuoriclasse thailandese Daniel Grant e altri forti rider stranieri, i maestri della disciplina, quelli a cui ci ispiriamo e da cui impariamo nuove tecniche per chiudere nuovi tricks. L’ambiente di ottimo livello stimola l’apprendimento, il desiderio di emulazione ci fa tendere verso i migliori performer e  lo spirito amichevolmente competitivo ci fa progredire velocemente. In due settimane Ricky De Tollis (cat. Boys) ha appreso nuove manovre complesse, Maurizio Marassi (cat. Masters) è partito alla grande, Flavio Pederzani (cat. Junior Skate), si è unito al raduno ma si trovava già lì ad allenarsi e sta andando benissimo. Non vorrei sbilanciarmi troppo ma quest’anno punto molto su questi tre atleti, sono già in fase di decisa progressione. Quest’anno possiamo contare su una squadra ancor più affiatata e su una organizzazione affinata, sia per quanto riguarda il programma dei raduni, il prossimo sarà a inizio giugno, sia per l’approccio ben organizzato che ho riscontrato nel metodo di allenamento di ciascun atleta appartenente alla squadra”.

Maurizio Marassi, ha 18 anni, frequenta il 4° anno di Liceo Scientifico a Milano e da questo raduno è rientrato con un bel bagaglio di esperienza: “ Il fattore determinante, secondo il mio parere, è la temperatura, a Bangkok c’è caldo, sempre, giriamo con estrema tranquillità a qualsiasi ora, gli allenamenti si protraggono da mattina a sera, si entra in acqua presto e si gira, senza problemi fino alle 24.00. Il secondo grande vantaggio del Thai Wake Park è costituito dalle strutture galleggianti: non sono per principianti, presentano un elevato livello di difficoltà e questo permette di migliorare. Per fare certe figure occorrono strutture tubolari che da noi non ci sono, lì invece hanno puntato su una nuova linea, strutture difficili ma premianti. Imparare là significa imparare con un vantaggio che si può spendere ovunque. Io sono migliorato tanto, sia nei tricks in acqua che in quelli sulle strutture”.

Carlo Orlando, pescarese, ha 18 anni, anche lui è rientrato da pochi giorni dal raduno thailandese: “Sono entusiasta”, ci racconta Carlo, “perché mi sono allenato con i campioni , ho chiuso tricks nuovi, proprio grazie a loro, alla loro vicinanza, all’esempio e ai consigli che hanno dato a me e agli altri della squadra italiana”. “L’esperienza è stata importante”, aggiunge il padre di Carlo, Manuel giudice internazionale, “ i ragazzi crescono anche personalmente grazie a queste esperienze formative e, non da ultimo, imparano bene l’inglese, cosa che aiuta sempre, nello studio, nel lavoro e nella vita”.

Un trick tra gli ostacoli di Alberto Della Beffa. Foto @Andrea Gilardi

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