I campionati europei Cable Wakeboard proseguono presso la ASD Star Wake di Porto Fuori (Ravenna), dove oggi si sono disputate le finali della categoria Junior Wakeboard e Wakeskate.
Nessun atleta italiano è riuscito ad arrivare in zona podio, Maurizio Marassi , il nostro miglior rider, nella categoria Wakeskate si è classificato 6° nella gara Junior vinta da Julius Lang, dalla Slovacchia, secondo il tedesco Lukas Winkelmann, terzo l’austriaco David Lang.
Nel Wakeboard il primato è dei tedeschi Liam Rundholz e Ariano Blanik che conquistano oro e argento, mentre la medaglia di bronzo è vinta dal britannico Ryan Peacock.
La categoria femminile premia la polacca Magdalena Kado, seconda è la francese Candice Boisson, terza la tedesca Joelina Gerards.
Il Wakeboard nasce negli anni ’90, sembra proprio nel 1990, dal connubio tra il motoscafo e la tavola, all’inizio è praticata dagli snowboardisti per allenarsi durante l’estate.
La tavola da surf, utilizzata inizialmente, viene modificata e adattata alla nuova esigenza, diventando più piccola e più facile da controllare. Nel 1994 il Wakeboard arriva in Europa e alcuni ragazzi inglesi iniziarono a praticarlo con il “cavo o “cable”.
Il successo fu immediato. Adesso sono circa 200 gli impianti Cable nel mondo, di cui circa 50 nella sola Germania, la nazione che ha risposto da subito con maggior entusiasmo al richiamo di questa nuova disciplina, tanto spettacolare.
In Italia ci sono 3 impianti full size, con 5 o 6 piloni e numerosi impianti a due pali, che, pur essendo più piccoli, consentono un allenamento ottimale
Programma di gara di venerdì 18 settembre
Ore 16.00 Ripescaggi Open Ladies e Open Men
e di Sabato 19 settembre
Dalle ore 09.00 Semifinali Open Men
Ore 10,00 Finali “Seated”
Finali Open Ladies e Open Men (Wakeskate)
Ore 13.00 Finali Open Ladies e Open Men
Premiazioni e cerimonia di chiusura
Start List, Risultati di gara e Streaming:
http://myzone.cablewakeboard.net/en/116/?sub=6&comp=987
Il sito di Star Wake Cable Park:
La foto di Maurizio Marassi in azione su un ostacolo è di Andrea Gilardi